venerdì 28 febbraio 2020

CIMA VALLOCCI E RICERCA STORICA SULLE ELEVATURE CIRCOSTANTI



 Dopo una settimana intensa di ricerche, passando ore al telefono e consultando mappe ufficiali e non ufficiali, si può trarre una conclusione logica e sufficientemente dettagliata delle elevature poste fra la Bocchetta dei Lupi e il Passo di Dordonella (o bocchetta Vallocci).
Sulla carta ufficiale IGM (disponibile on line al Link: http://www.pcn.minambiente.it/viewer/)
tali elevature non vengono menzionate né tantomeno considerate come cime; la vecchia cartografia del CAI Bergamo, la Kompass e la cartina della comunità montana della Val Tartano fanno fede alla cartina ufficiale IGM nel geoportale al link di cui sopra, ed infatti non menzionano tali cime.

 

Come potete notare la quota cerchiata 2410m corrisponde al plateau nevoso che si raggiunge sci in spalla lungo la cresta che sale dalla Bocchetta dei Lupi e risulta non essere la cima; bensì quest’ultima è il punto indicato dalla freccia poco più a nord del cerchio. Tale punto è la quota 2415m. La gente del luogo afferma che gli abitanti della Val Madre la chiamano Scima de Durduna (Cima di Dordona), mentre presumibilmente altri la chiamano Cima dei Lupi, prendendo il nome dall’omonima valle e dallo stesso passo.
La cima vista dal plateau nevoso venendo dalla bocchetta dei Lupi.


Il plateau nevoso da dove è scattata la foto presente nei vari siti, libri o report viene talvolta menzionato come Cima dei Lupi, talvolta come Cima di Vallelunga. Tutto questo deriva da un errore iniziale partito da Antonio Boscacci nel suo libro “Orobie Valtellinesi”, che chiama appunto Cima di Val Lunga l’elevazione posta a nord-ovest rispetto a questo plateau nevoso. Elevazione che, in realtà, è stata proposta come PUNTA ZOGNO da Brissoni-Cortinovis dopo che essi ne hanno salito la parete o sperone nord nell’Agosto del 1967. Punta Zogno è quella cerchiata nella cartina ufficiale IGM, come potete vedere dai documenti ufficiali che seguono dell’addenda corrigenda aggiornata al 1968 (riportata qui di seguito) di Ercole Martina, che relaziona la salita di Brissoni-Cortinovis.
Purtroppo anche qui c’è un errore sulla quota 2415m: in realtà essa è posta fra il Passo di Dordonella e la Bocchetta dei Lupi, mentre la via in questione è posta lungo lo sperone nord dell’elevazione che sovrasta la stessa Valle Lunga con una quota compresa fra i 2400m e i 2410m (quindi più o meno uguale rispetto al plateau nevoso dove tutti gli scialpinisti solitamente arrivano). L’errore che fece Antonio Boscacci sul libro “Orobie Valtellinesi” del 1991 fu di non approfondire questa ricerca e quindi denominare, di sua iniziativa, tale elevazione Cima di Vallelunga.
Negli anni a seguire, poi, gli autori di libri e guide (tra i quali anche io e Fedora Rota, la co-autrice della guida “Scialpinismo nelle Orobie Meridionali), utilizzando sia le cartine delle varie app sui cellulari o altre cartine più aggiornate hanno fatto confusione, basandosi, appunto, su tali cartine a disposizione degli stessi. Cima dei Lupi, Cima di Val Lunga, Cima dei Lupi Nord, Cima dei Lupi Sud... tutti nomi riportati su mappe o guide... che in realtà non esistono! Ma sono solo frutto di “invenzioni” passate di alcuni autori, che poi si sono trasmesse negli anni a venire, soprattutto su social e siti vari.


Se osservate le cartine sull’app Locusmapp ed Europe 3D, addirittura il plateau nevoso è considerato la Cima di Vallelunga come le cartine messe a disposizione dall’editore Francesco Cappellari con cui Fedora Rota ed io (Valentino Cividini) abbiamo lavorato. Mentre altre app probabilmente la chiameranno Cima dei Lupi. Ci tengo a ricordare che il plateau nevoso NON è il punto più alto, bensì la quota 2415m posta più a nord lungo la crestina rocciosa che va dal plateau nevoso alla cima stessa.

 

Questa è la vista lungo la salita sci alpinistica dalla Val Lunga

 

Questa sotto è la vista lungo la salita alla cima di Vallocci
 


Nella foto qui sopra è riportato l’itinerario sci alpinistico dal dosso poco sopra il Passo di Dordonella alla quota 2415m o Cima di Dordona o Cima dei Lupi.
Nella foto successiva la via di roccia di Brissoni -  Cortinovis e la pagina dell’annuario con la relaziona dove anche qui ci sono degli errori perché, appunto, la via non si trova sulla quota 2415m posta fra il Passo di Dordonella e la Bocchetta dei Lupi, ma sulla elevazione quotata fra i 2400m e i 2410m che guarda a nord sulla Val Lunga.

 

Sotto, la pagina dell’annuario CAI di Bergamo del 1967

Credo che occorra perdonare tali imprecisioni della “Guida ai Monti d’Italia”, visto che allora non c’erano a disposizione i mezzi più moderni, le risorse e le tecnologie di oggi  per essere più precisi soprattutto nel valutare le quote.
E mi auguro che tutti, compresi gli abitanti della valle, rispettino Brizzoni e Cortinovis che nel lontano 1967 senza le scarpe a trazione integrale di oggi hanno salito questa cima e questa parete, che in ogni modo risulta essere l’unica salita certa con annessa proposta ufficiale redatta su un libro. E’ doveroso ricordare l’importanza che deriva dai libri per la nostra storia, la nostra cultura, passata, presente e futura.
Allo stesso tempo invito gli scialpinisti/escursionisti, dal dito facile sulla tastiera, che il mondo non è iniziato e non finirà in “INTERNET”, ma dai nostri vecchi e/o persone appassionate che andavano in giro con assi di legno e scarpe malconce, non con gli sci e gli zaini o le scarpe da tennis a propulsione nucleare!
Sicuro del vostro rispetto e di una più attenta valutazione da parte di tutti, ringrazio sentitamente per avermi sopportato e supportato in questa mia ricerca: Matteo Bertolotti, Roberto Ciri, Roberto Ganassa, Popi Miotti, Fedora Rota, Piergiorgio Spini.
In estate cercherò di ripetere tale via di roccia, perché ci tengo a vedere quei chiodi e soprattutto ad allargare la mia cultura.
Quindi, per concludere, l’invito ed il consiglio che vorrei dare a tutti gli appassionati, è che lo scialpinismo o l’escursione non è SOLO la cima, ma va ben oltre a questa! E nello zaino non guasterebbe avere una cartina ufficiale, anche solo giusto per farsi due domande.
Poi chiamate pure come volete una cima, ma rispettate il prezioso lavoro altrui e soprattutto le salite storiche, leggendo e informandovi.


Buone salite


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